Bambini “Cacciatori di immagini” alla Galleria Civica di Modena

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Domenica 7 aprile alle 15.30 a Palazzo S. Margherita in corso Canalgrande 103, caccia al tesoro e laboratorio “Civetta” per bambini da 4 a 11 anni sulla mostra “Stefano Arienti. Antipolvere”. I laboratori sono realizzati da Civetta

bambini al LABORATORIO CIVETTAMODENA – Ultimo appuntamento domenica 7 maggio alle 15.30 con i laboratori didattici per bambini da 4 a 11 anni nella sala grande di Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande 103, sede della Galleria Civica di Modena), in occasione della mostra “Stefano Arienti. Antipolvere”.

I laboratori sono realizzati da Civetta, area educativa della Galleria, grazie alla collaborazione con Dida, Laboratorio didattico dei Musei civici di Modena e Memo, Multicentro Educativo Sergio Neri.

Il laboratorio di domenica s’intitola “Cacciatori di immagini” ed è una vera e propria caccia al tesoro a cui si può accedere gratuitamente su prenotazione (tel. 059 2032919 in orario di mostra: mer. –ven. 10.30 – 13 e 16 – 19.30; sab., dom. e festivi 10.30 – 19.30). Dopo una visita interattiva un po’ “pazzerella”, i bambini si cimenteranno in una caccia all’immagine. Da una fotografia di un’opera esposta o di un suo particolare i piccoli cacciatori cercheranno di individuare l’opera e di illustrarla ai loro compagni attraverso il linguaggio del corpo. Infine, in laboratorio, partendo dalla foto utilizzata per il gioco, realizzeranno una loro creazione.

La mostra “Antipolvere” copre 25 anni di attività di Stefano Arienti (Asola 1961), uno dei più riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, la cui ricerca prende le mosse da materiali, oggetti e immagini tratti da capolavori di grandi artisti del passato fino alle icone della cultura popolare. Giocando con esse l’artista compie alterazioni di forma che ne modificano il significato; grazie a questo processo l’artista affronta così temi chiave dell’arte contemporanea come la natura, il ruolo dell’immagine e il concetto di originalità. In mostra sono esposte opere su carta e su supporti inconsueti (teli da cantiere, carta da pacco, locandine, fotocopie, lucidi da elaborati tecnici) testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute o disegnate in oro.

Informazioni online (www.galleriacivicadimodena.it).